Nella lombricoltura, quando si alimenta in modo poco equilibrato una lettiera di lombrichi, facilmente si possono provocare danni che...
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Nella lombricoltura, quando si alimenta in modo poco equilibrato una lettiera di lombrichi, facilmente si possono provocare danni che si rincontrano al momento della raccolta dell'humus. Spesso questi errori sono talmente gravi da inficiare la produzione di quella lettiera rendendola inadatta per la commercializzazione.
Un'azienda seria rimedia con delle opportune operazioni, mentre qualche altra potrebbe tranquillamente spacciarlo per vermicompost da letame (humus di lombrico). anche se non lo è.
Quando tagliamo con una vanga una fetta di lettiera notiamo, se i lombrichi hanno lavorato bene, un materiale scuro uniforme molto umido, poi nella parte superficiale uno strato più soffice e qualche zolla di letame attaccata dai lombrichi. Se invece i lombrichi hanno lavorato male, troviamo strati di letame dall'odore sgradevole alternati a strati di humus scuro. Nella parte più bassa della lettiera, se il letame non è trasformato, esso è diventato una sorta di fanghiglia, perchè l'humus ha la proprietà di assorbire acqua per circa 20 volte il suo volume, mentre il letame no.
Questi errori vengono ripetuti ancora oggi quando si consiglia di alimentare 10 cm di letame ogni 10 giorni, equiparando tutto il territorio italiano, come se non ci fossero differenze fra nord, centro, sud e isole, o non ci fossero differenze fra pianura collina e montagna. Questa generalizzazione di tutte le aziende, ovvero il dare a tutte le stesse indicazioni, certamente non aiuta a produrre un buon humus.
Il buon senso ci fa capire che l'inverno in Sicilia, in riva al mare è diverso dall'inverno in montagna su nel Trentino, oppure l'estate nelle medesime località, ma quando si deve spiegare ai futuri allevatori come comportarsi, leggo su forum specializzati, o in siti di altre aziende, che l'alimentazione va effettuata apportando 10 cm di letame ogni 10 giorni, qualcuno ha scritto anche alimentazione ad libitum.
Noi come azienda non siamo concordi nel seguire quelle indicazioni, anzi riteniamo che sono del tutto sbagliate. Ne abbiamo avuto ulteriore dimostrazione quando siamo andati a fare consulenza a due aziende che avevano il problema della presenza di strati di parecchi cm in altezza di letame maleodorante non mangiato.
Ricordatevi sempre: l'alimentazione dei lombrichi è fondamentale per ottenere ottimo humus, noi come azienda agricola da anni biologica, abbiamo provato per decenni sulle nostre coltivazioni letame, pollina e stallatico, le ultime due anche pellettato, e, paragonate all'humus, non reggono il confronto. Nel campo infatti siamo su due pianeti diversi, ecco perchè chi ha sperimentato la forza dell'humus capisce le potenzialità del prodotto.
A quelle aziende che producono qualcosa che vendono per humus vorremmo dare un consiglio: se non avete sperimentato mai il vero humus forse dovreste cambiare mestiere.
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